Cosa avrà in comune una frittella di mele con l’attività e la solidarietà della nostra associazione ?
Cosa ci azzecca con AIL e con la sua attività?
La risposta viene ormai spontanea in provincia: AIL è presente a numerose sagre ed occasioni ed allieta con le sue frittelle di mele.
Si inizia la mattina presto, assieme alle altre bancarelle, si montano i gazebo e si sistemano i tavoli; poi via a sbucciare le mele e a tagliarle. La pastella è pronta ed aspetta mentre l’olio si scalda sornione.
La sagra pian piano si anima e il flusso di persone inizia a scorrere; è ora !
Si prendono le mele tagliate, un passaggio nella pastella e via a friggere; il profumo si diffonde ed inevitabilmente le persone si fanno tentare, si avvicinano.
Qualcuno ci conosce già dagli anni prima, e aspettava solo di trovarci, altri quasi titubanti si avvicinano a chiedere informazioni e poi comprano il loro dolce. Spesso qualcuno torna una seconda volta rapito dal gusto delle frittelle.
E così persona dopo persona la giornata scorre con una duplice valenza. Permette ad AIL di raccogliere fondi ma anche e soprattutto di essere presente sul territorio, parlare con le persone e far sapere che in caso di bisogno c’è, ed è pronta ad aiutare ad affrontare uno dei percorsi più difficili che ci possano essere nella vita di una persona.
Bene, dunque è questo che una frittella di mele ha in comune con AIL ?
Mi piace pensare di no, o meglio non solo questo; trovo che AIL abbia in se una dolcezza unica paragonabile a quella della frittella.
Una dolcezza che si trova nel sorriso dei volontari nelle piazze, che si trova nella concretezza di un abbraccio a un malato di leucemia, che si percepisce ogni qualvolta affianchiamo un malato nel suo camino.
Ed è per questo che una frittella comprata alla bancherella dell’ AIL è più dolce di una frittella qualsiasi; da sostegno e forza ad una dolcezza più profonda radicata nei cuori di tutti noi.
Larice